di Aurora Nina Allegra.
L’Università degli studi di Milano-Bicocca, il 20 novembre 2023, ha accolto in Aula Magna la conferenza L’empowerment femminile in un mondo economico che cambia. È stata organizzata dal progetto MUSA, dal Comitato Unico di Garanzia e Di.SEA.DE.
Al successo della conferenza hanno contributo numerosi esperti che a vario titolo si occupano di sostegno all’empowerment femminile.
In apertura, la Magnifica Rettrice Giovanna Iannantuoni dell’Università Milano-Bicocca, dopo i consueti saluti, ringraziamenti e presentazioni, ha ricordato l’importanza di promuovere nella formazione la libertà femminile, passando attraverso l’ambizione. “Tutt’oggi, una donna ambiziosa e competitiva è mal vista da una società che ha tempi, percorsi e modalità pensate da uomini per gli uomini”, sostiene la Magnifica Rettrice.
Per cultura, tutt’oggi la carriera di un uomo non include pienamente la cura del focolaio domestico, ancora largamente considerato responsabilità a carico della donna. Affinché questo pregiudizio sociale possa essere superato, occorre eguagliare culturalmente il ruolo della donna nella società a quello dell’uomo. Occorre adattare il mondo del lavoro anche ai ritmi della donna e assicurare a tutte le donne indipendenza finanziaria.
ECONOMIA E UNIVERSITÀ
I dati della Banca D’Italia mostrano che siamo il Paese Europeo in fondo alla classifica dell’indipendenza economica femminile, guardando ai conti correnti intestati solo a donne lavoratrici. La causa è di un antico retaggio culturale, che considera la donna incapace di gestire la parte finanziaria. È un controsenso, se consideriamo quante scelte di economia familiare passano dalla donna nella maggior parte dei nuclei familiari. “Dietro questa mancanza di autonomia ci sono convinzioni di incompetenza. Ci si affida all’altro perché non ci si sente in grado di disporre del denaro” – spiega Patrizia Steca, Presidente Comitato Unico di Garanzia, Università degli Studi di Milano-Bicocca – “l’università deve intervenire il prima possibile anche in questo tipo di educazione”.
La dottoressa Steca, ricordando le vittime di violenza, parla della giovane Giulia Cecchettin, il cui omicidio ha avuto tanto eco a pochi giorni dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ma ricorda anche Sofia Castelli, studentessa di Sociologia proprio nell’Ateneo di Milano-Bicocca, uccisa il 29 luglio dal suo ex fidanzato con diverse coltellate inferte alla gola, e tutte le 106 vittime di violenza solo in questo ultimo anno 2023. Guardando le statistiche, i dati suggeriscono che questo fenomeno interessa fasce di popolazione sempre più giovani. Questo chiama in causa noi, le Università”, continua la dottoressa Steca.
Molti di questi squilibri emotivi tra uomo e donna hanno a che fare con il denaro. L’indipendenza economica garantisce libertà, consente a una donna di prendere decisioni per il suo bene, soprattutto in situazioni difficili. Da qui nasce il nuovo obiettivo, tema centrale della conferenza, di portare la formazione finanziaria nelle scuole e nelle università. La stessa Anna Scavuzzo, Vicesindaco del Comune di Milano, sottolinea come “il ruolo dell’università è anche quello di aiutarci ad andare oltre il contesto della nostra città, includere tutto ciò che ha importanza per il sociale”.
DONNE CHE GUADAGNANO ANCORA TROPPO POCO
Mauro Meazza, il Sole 24 Ore – Radio24, moderatore della prima parte dell’evento, ha citato il libro Donne che guadagnano ancora troppo poco, che verrà presentato in Italia solo nel 2024. L’autrice è Claudia Goldin, prima donna ad aver ricevuto da sola il Premio Nobel per l’Economia (in passato altre donne lo hanno ricevuto insieme a uomini), la quale ha coniato il termine “lavoro ingordo”, quel lavoro che premia di più chi lavora un numero maggiore di ore. Premia la quantità a discapito della qualità; questo alimenta disparità di retribuzioni e soprattutto penalizza le donne che devono investire il loro tempo anche sul nucleo familiare. “Dal 15 novembre le donne hanno già smesso di guadagnare”, allerta Mauro Meazza, “perché secondo l’ultima statistica dell’Unione Europea, se un uomo prende 1€ a parità di mansione la donna prende 0,87€”. A livello europeo, una donna guadagna il 12,7% in meno di un uomo.
CAMBIAMENTO CULTURALE
“Cerchiamo cambi culturali ma dobbiamo capire quali sono le chiavi per ottenerli” aggiunge Claudia Panzani, Presidente Borsa Italiana e Partner Linklaters. “Occorre dare la possibilità a tutti, e questo deve essere l’obiettivo dell’empowerment femminile. Non è una guerra maschi contro femmine, ma è il bisogno profondo di collaborazione per creare un bacino di talenti ampio e inclusivo”.
Le donne sono una parte importante dell’economia della nostra società, contano il 70% dei consumi. Eppure, molti prodotti vengono ancora creati e studiati in ottica maschile. “Stamattina, al Politecnico, è stato fatto l’esempio degli scarsi risultati ottenuti dagli occhiali tridimensionali […] studiati su caratteristiche maschili, che hanno dato problemi di mal di testa e vertigini alle donne. È un errore di business, significa sbagliare prodotto”, prosegue la dottoressa Panzani.
L’innovazione è figlia della contaminazione, per questo occorre investire su un percorso scolastico equo, che combatta e abbatta gli stereotipi di genere. Occorre liberare le bambine, future donne di una società egualitaria, dai pregiudizi circa le loro capacità, potenzialità. Occorre insegnare che non esiste una distinzione tra “lavoro da uomini e da donne” che non sia meramente culturale. Ma questo gap culturale diventa ostacolo alla realizzazione delle ambizioni per ogni genere.
È IL TEMPO DELL’URGENZA
“Vi lascio con una parola: urgenza. È il tempo dell’urgenza e non si può più procrastinare”, chiosa la dottoressa Panzani.
Nel corso della conferenza, è stato presentato da Elisa Bertagnoli (Comitato Direttivo AEEE-Italia) e Elena Ippolito, (iBicocca), il primo campo estivo gratuito di educazione finanziaria e all’imprenditorialità per ragazze adolescenti. L’avvio è previsto per giugno 2024 presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca “EFFE Summer Camp: Empowerment Femminile per un Futuro più Equo”.
Un appello alle imprese è arrivato da Paola Corna Pellegrini, Presidente AICEO e Winning Women Institute: “la parità di genere deve essere parte della strategia di un’azienda. Gli investitori premiano le aziende sostenibili e la sostenibilità passa attraverso la parità di genere e l’inclusività”. Più aziende devono richiedere spontaneamente e fare sfoggio della certificazione della parità di genere, un riconoscimento che viene assegnato alle aziende che adottano politiche e pratiche volte a promuovere la parità di genere in ambito lavorativo. “È un mezzo, non un fine, per la salute aziendale”, precisa la dottoressa Pellegrini.
Infine, l’accorato appello al quale vogliamo unirci: abbiamo bisogno di Ambassador maschili. Questo traguardo possiamo raggiungerlo solo con una forte coalizione sociale e generazionale.
Aurora Nina Allegra