La nascita del Web ha offerto la possibilità di avere accesso a un’imponente quantità di informazioni e di espandere la propria conoscenza.
Ha anche cambiato sensibilmente il modo in cui le persone selezionano le informazioni e si creano opinioni personali sui più svariati argomenti. Per contro, è il terreno nel quale prolificano fake news, disinformazione e misinformazione.
Questo dipende dal fatto che nel Web il paradigma di produzione e consumo dei contenuti è disintermediato.
Spesso, i contenuti fruibili sono prodotti dagli stessi fruitori. Attraverso le diverse piattaforme social, chiunque può pubblicare la propria opinione senza che, ad oggi, vi sia un organo di controllo che si accerti della fondatezza o sostenibilità dell’informazione condivisa.
Questo fenomeno è in grado di generare azioni di diffusione virale su vasta scala di informazioni fuorvianti, in grado di influenzare la percezione pubblica su questioni che riguardano politica e società, salute e geopolitica.
Ma le fake news sono solo la punta dell’iceberg di un meccanismo sottostante molto più complesso, nel quale convogliano nuove modalità di interazione sociale, commercio di big data, capacità cognitive e bagaglio culturale.
Come gestire questo fenomeno delle fake news?
Un controllo è necessario, ma è forse ingenuo pensare possa essere l’unica soluzione percorribile.
Sarebbe costruttivo affiancare al controllo il ripristino di una comunicazione assertiva, un’educazione allo spirito critico, che incentivi lo scambio senza accettare passivamente tutto ciò che circola, e senza nemmeno bullizzare, o ridicolizzare, chi mostra avere credenze diverse.
Occorre vincere ostilità e sfiducia nella comunicazione nel cyberspazio, destinato a essere il nostro futuro, individuando nuovi modi di veicolare informazione sana, tenendo sempre ben presenti i limiti cognitivi dell’essere umano.
Occorre un lavoro multidisciplinare, una cooperazione tra le diverse scienze umane e tecnologiche. È su questi presupposti che docenti dell’Università di Genova, giornalisti e professionisti della comunicazione hanno deciso di confrontarsi e condividere idee in occasione della conferenza FAKE NEWS, REAL CONSEQUENCES.
Aurora Nina Allegra