Lo schieramento politico nei quotidiani italiani.  Storia, percezioni e bis

di Rosario Alex Bavetta, Yulia Putivtseva

In seno al corso di Teorie della Comunicazione, in data 01.03 dell’anno corrente tre gruppi di studenti si sono cimentati nell’esercitazione in oggetto della tesina. La consegna era quella di elaborare una tassonomia di un certo numero di quotidiani italiani ancora in circolazione rispetto all’orientamento politico che la singola testata sembri aver adottato.

L’esercitazione ha avuto la durata di un’ora e mezzo e ha coinvolto gruppi di studenti di sesso, età, origine e orientamento politico diversi. Non è infatti una sorpresa che i tre risultati finali differiscano, talvolta non poco, circa i criteri della classificazione e di conseguenza nell’assegnazione a determinati schieramenti. Un certo gruppo, in particolare, ha contemplato un allargamento della lista degli stessi macro-orientanti politici a cui si possono ricondurre i giornali. Le ragioni che possono motivare un esercizio di questo genere potrebbero definirsi caratteristiche della situazione giornalistico-editoriali italiana.

Nel mondo anglosassone, così come nei paesi che si sono ispirati a questo modello, l’attività giornalistica nasceva come una sorta di argine dell’operato politico, e quindi con l’intenzione di operare una funzione di freno a quelle attività sociopolitiche giudicate come nemiche dell’interesse pubblico, creando così una relazione di carattere oppositivo tra il quotidiano e la politica, al contrario del caso italiano.

La nostra storia, infatti, è ricca di esempi in cui la militanza politica va di pari passo con un attivismo sociale e cultura le nella stampa periodica; inquesto caso è più facile parlare di convergenza tra attività giornalistica e impegno politico. Escluse le pubblicazioni strettamente letterarie del XVIII secolo, sono numerose le gazzette pre-unitarie fondate e dirette da esponenti politici più o meno importanti, che vedono loro stessiautori di articoli eco di una certa idea politica. Il caso più emblematico è quello che riguarda il cosiddetto “padre dell’Italia”, il Conte di Cavour: egli, noto intellettuale e politico attivo prima nel regno sabaudo e poi nel neo -regno d’Italia, fu sia protagonista politico e ideologicodel Risorgimento italiano che fondatore e direttore del principale quotidiano che spingeva all’azione politica, ossia Il Risorgimento. Altri casi interessanti possono essere quello fascista con Benito Mussolini, fondatore de Il Popolo d’Italia, e, di origine più recente La Padania, organo di stampa ufficiale del partito Lega Nord.

In conclusione, ciò che si evince è che non è raro che il panorama giornalistico italiano funga da laboratorio di riverbero della politica, dei partiti o dei suoi esponenti attraverso collegamenti più o meno diretti, semmai il contrario.

L’esercitazione: criteri e risultati

In questa prima parte verranno esposti i risultati finali dell’esercitazione e successivamente se ne preciseranno alcuni aspetti, cioè i criteri di valutazione tassonomica.

  1. Gruppo A

Il gruppo A ha optato per una classificazione di 16 quotidiani in tre possibili schieramenti, definibili classici: sinistra, destra e centro. Icriteri di questa operazione sono di diversa natura e spaziano tra l’aspetto lessicale e tematico di specifiche parti del quotidiano,rispettivamente il titolo e la prima pagina. Altri parametri non meno interessanti riguardano il sistema di dirigenza della testata sia dal punto di vista interno (direttore) che da quello esterno (gruppo di proprietà). Infine, si inseriscono eventuali inclinazioni di carattere ideologico circatemi che possono essere considerati alqua nto divisivi: la nazionalità e il genere.

Criteri di classificazione
Dichiarazioni del direttore
Lessico (scelta delle parole specie nella titolazione e nell’attacco)
Prima pagina: tematiche e argomenti
Compromissione politica (figura direttoriale, gruppo di proprietà)
Concezione della dimensione etnica (nazionalità) e di genere
Schieramenti
SinistraCentroDestra
DomaniIl RiformistaL’Identità
L’UnitàLa RepubblicaIl Secolo d’Italia
Il ManifestoIl Corriere della SeraIl Tempo
Il Fatto QuotidianoLa StampaLa Verità
 Il MessaggeroIl Giornale
 Il Sole 24 OreLibero
  1. Gruppo B

La tassonomia del secondo gruppo, il gruppo B, è certamente quella che contempla al suo interno il numero maggiore di testate eanche i criteri di classificazione più specifici, diversi per ogni schieramento. I 25 quotidiani sono riordinati secondo i tre orientamenti classici ma ognuno conformemente a moduli propri. Nel caso della sinistra questi rientrano negli ideali tipici della corrente politica: uguaglianza, integrazione sociale e internazionalismo, ecologismo e redistribuzione equa della ricchezza. Lo stesso si può dire per iparametri di destra: nazionalismo, tradizionalismo, e liberismo. Risultano invece più discutibili i punti che definiscono lo schieramento centrale, ossia democrazia, equilibrio e un’ispirazione cristiana.

Criteri di Classificazione
SinistraCentroDestra
Promozione dell’uguaglianzaSocialeIspirazione democraticaLibertà e Liberismo
Promozione dell’integrazioneEquilibrioTutela dei valori tradizionali
Protezione del consumatoreFondamenta cristianeRiduzione delle tasse
Salvaguardia dell’ambiente Nazionalismo
Tassazione progressiva sui redditi  
Cooperazione Internazionale  
Schieramenti
SinistraCentroDestra
La RepubblicaCorriere della SeraLibero
La StampaIl TempoIl Giornale
Il Fatto QuotidianoIl MessaggeroLa Verità
DomaniIl RiformistaL’Identità
L’UnitàIl DubbioIl Foglio
Il ManifestoIl GazzettinoQuotidiano Nazionale
Il Secolo XIXIl MattinoIl Resto del Carlino
 L’AvvenireLa Nazione
 Il Sole 24 OreIl Secolo d’Italia
  1. Gruppo C

Il gruppo C ha identificato dei criteri che riguardano più strettamente alcuni elementi del giornale che concorrono a diffondere un certo tipo di narrazione politica, come il tono stesso o il linguaggio, inteso come strumento di potere. A questi si aggiunge la scelta delleimmagini inserite accanto agli articoli e, per ultimo, la newsworthiness, ossia la cernita dei fatti che poi diventano notizie. Il numero delle pubblicazioni classificate è inferiore a quello degli altri gruppi (15), tuttavia, l’accuratezza degli schieramenti è più ricercata. Infatti,non si limita alla tripartizione tradizionale degli schieramenti, bensì opta per una tassonomia pentapartita che tiene conto dellesfumature che caratterizzano il panorama partitico italiano; le cinque caselle possibili, al di là di sinistra, destra e centro fanno spazio agli ibridi centrosinistra e centrodestra. Pur essendo di difficile definizione, queste aggiunte tengono conto delle sfaccettature reali dellasituazione politica in oggetto.

Criteri di classificazione
Linguaggio (mezzo per discriminare, veicolare ideologie e inclinazioni)
Tono della narrazione (sarcasmo, ironia)
Fotografie
Notiziabilità
Schieramenti
SinistraCentro SxCentroCentro DxDestra
L’UnitàLa RepubblicaCorriere della SeraIl GiornaleLibero
Il ManifestoIl Secolo XIXIl MessaggeroIl Sole 24 OreIl Foglio
 La Stampa Il RiformistaLa Verità
 Il Fatto Quotidiano  L’Identità

In linea generale si può dire che non ci si siano grossi disaccordi nelle associazioni di ciascun gruppo, specie per i quotidiani di destra. È infatti il discrimine tra centro e sinistra che può differenziare i giudizi, specie quelli elaborati da A e B. Il gruppo C, visto il frazionamento più diversificato, potrebbe trovarsi ora in accordo ora in disaccordo bene o male con entrambi i gruppi precedentemente menzionati, fungendo daago della bilancia.

Diversamente dalle assegnazioni, i criteri di classificazione si possono raggruppare in tre macrogruppi distinti: un criterio linguistico-iconico, uno tematico-contenutistico ed infine uno puramente ideologico.

I bias cognitivi nei media

L’attribuzione di una determinata linea politica alle testate giornalistiche e la conseguente tendenza della pubblica opinione verso una determinata “ideologia” causa indubbiamente una mancata “freelance di opinione” (Di Marco, 2015), generando in prima linea pregiudizi, definiti anche “bias cognitivi”. La seguente parte del paper si concentrerà prevalentemente sulla definizione di “bias”,come vengono utilizzati dai media per influenzare l’opinione pubblica e infine cercherà di fornire soluzioni per indirizzare il pubblico verso una maggiore consapevolezza circa tratti tendenziosi dei media.

Cosa si intende per “bias”?

Per “bias cognitivo” si intende una reazione automatica del cervello umano quando deve valutare una situazione. Sono quindi valutazionirapide che si danno quando posti di fronte a una situazione incerta.

Se da un lato i bias permettono di giungere a delle conclusioni in maniera più rapida ed efficiente, d’altro canto compromettono lacapacità di prendere decisioni oggettive e razionali, spesso portando a giudizi sbagliati e conclusioni approssimative. Questo permette aivari settori dell’informazione di sfruttare questa sensibilità della mente, indirizzando l’opinione pubblica nel verso desiderato. Infatti, gli ambiti come il marketing, la comunicazione e la politica sfruttano ampiamente questi meccanismi psicologici per indirizzare le scelte e le opinioni delle persone.

In particolare, nell’ambito della politica, le recenti elezioni (come si è visto in Italia, Francia e anche negli Stati Uniti) hanno acceso un intenso dibattito riguardo alla capacità delle informazioni diffuse dai quotidiani e dai social media di influenzare le scelte di voto mediante l’uso di algoritmi, notizie false e bot. Inevitabilmente, il dibattito ha coinvolto i media tradizionali, accusati di usare dasempre gli stessi metodi per influenzare l’opinione pubblica attraverso le loro scelte editoriali o appoggiando apertamente una determinatafazione politica, perdendo così la loro imparzialità. Infatti, molte critiche sono rivolte all’idea che i media tendono a riflettere l’opinione dominante, sostenendo gli interessi e l’egemonia dei determinati establishment.

Esempio di bias: le elezioni statunitensi del 2016

Un esempio di bias che colse l’interesse di molti osservatori, giornalisti e ricercatori fu a seguito delle elezioni americane del 2016,alla luce della significativa discrepanza osservata tra l’orientamento dei media e i risultati elettorali. È stato immediatamente rilevato come la vittoria di Trump fosse arrivata inattesa, non solo perché le previsioni elettorali tendevano a favorire la conferma dei Democratici alla Casa Bianca, ma anche perché i media sembravano quasi interamente schierati a favore di Hillary Clinton, creando anche un effetto winnowing1.

Questo era principalmente dovuto al fatto che inizialmente Trump veniva visto come un “joke candidate”. Tale percezione, dovuta al suo passato di celebrità, alle sue dichiarazioni controverse e allo status di “outsider”, rendeva la sua candidatura presidenziale come un vero e proprio spettacolo. Tuttavia, nel momento in cui la sua campagna guadagnò slancio e si assicurò un sostegno significativo, i media dovettero rivalutare la sua candidatura. Questo fu reso possibile grazie ai bias cognitivi, che hanno giocato un ruolo fondamentale nell’affermazione di Trump come un candidato politico serio. Alcuni di essi possono essere classificati nel seguente modo:

  1. Bias di conferma2: molti giornalisti e commentatori che ritenevano Trump un candidato poco serio inizialmente si concentraronosu storie ed eventi che rafforzavano questa visione. Ciò ha portato alla copertura che ha evidenziato le sue dichiarazionicontroverse e passi falsi, minimizzando i segni del suo crescente sostegno.
  2. In-group bias3: la retorica di Trump risuonava fortemente familiare per alcuni gruppi di elettori

che si sentivano alienati dall’ “establishment” politico. Questo pregiudizio contribuì a consolidare la sua base, poiché i suoi seguaci lo consideravano un sostenitore dei loro interessi contro le “minacce” esterne.

III)          Effetto Dunning–Kruger4: questo pregiudizio potrebbe aver influenzato alcuni elettori a credere

che la mancanza di esperienza politica di Trump non era uno svantaggio, ma piuttosto un vantaggio. Percepivano il suo stile semplice e grezzo come autenticità e buon senso, in contrasto con i politici di carriera.

IV)          Overconfidence bias5: Molti esperti hanno predetto con fiducia una vittoria di Hilary Clinton sulla base di indicatori tradizionali (ad esempio, dati elettorali, tendenze demografiche) e dato per scontato i segni del percorso di Trump verso la vittoria, come la sua forte performance negli swing states6.

Bias e opinione pubblica

Partendo dal concetto di bias e dall’esempio fornito, possiamo concludere che le notizie, i social media e i motori di ricerca sono diventati così faziosi che ci si ritrova spesso intrappolati nei propri pregiudizi. Questo porta a diverse conseguenze negative:

1) Come società, si diventa estremamente polarizzati, fraintendendo o disprezzando “l’altra parte”, che percepiamo come estrema, odiosa o malvagia.

2) Si è più facilmente manipolabili nel modo di pensare, votare o comportarci;

3) La capacità di comprendere gli altri, risolvere problemi e trovare compromessi si riduce;

4) Si diventa incapaci di scoprire la verità

Come superare i bias: una guida

Superare i bias cognitivi richiede un approccio responsabile e critico sia da parte dei giornalisti e redattori di quotidiani, ma anche da parte dei consumatori di notizie.

  • Per quanto riguarda i giornalisti e i redattori, è importante il ruolo della formazione della professione, in particolare nell’ambito di bias per saperli individuare e superare. Risulta anche cruciale la promozione di una cultura redazionale che sia in grado di incoraggiare la riflessione e lo sviluppo critico, promuovere le diversità all’interno delle redazioni per garantire una pluralità di prospettive e considerare voci diverse per ridurre i bias di gruppo. Infine, risulta indispensabile anche la trasparenza riguardo alle fonti delle notizie e alla metodologia usata per ottenerle.
  • Nell’ambito dei social media è fondamentale assicurarsi che gli algoritmi di selezione dei contenuti siano trasparenti e non promuovano contenuti polarizzanti. In aggiunta, è necessario implementare meccanismi per ridurre la diffusione di informazioni false o fuorvianti.
  • Per i consumatori di notizie e utenti web è necessario diversificare le fonti di informazione, ad esempio consultando notiziari con differenti orientamenti politici e ideologici, analizzare le notizie con uno spirito critico cercando di riconoscere eventuali bis (dopo aver acquisito una solida comprensione dei bias cognitivi e come questi influenzano la precisione delle notizie).
  • Una possibilità di verifica dell’accuratezza dei fatti e delle informazioni è l’utilizzo dei servizi fact-checking, che sono in grado di rilevare dati e prove a supporto delle notizie importanti. Un esempio è Civikowl7, piattaforma che propone un modello automatico di ranking della qualità delle notizie basato su un algoritmo e sulle tecnologie di machine learning. Civikowl combina le valutazioni di due fonti imparziali: AllSides Media Bias Fact Check, e applica tecnologie di machine learning per migliorare continuamente il ranking basato su modelli testuali. Sebbene l’algoritmo non possa distinguere tra notizie vere e false, fornisce utili indicazioni per comprendere meglio ilcomportamento dei giornalisti e l’importanza delle scelte editoriali.
  • In conclusione, la questione dei bias richiede una revisione dei criteri con cui i media hanno finora svolto legittimamente il loro ruolo nella sfera pubblica. Sperando che i criteri futuri siano più orientati a una cultura mediatica piuttosto che alla pretesa di un’impossibile oggettività, non resta che confidare nell’algoritmo del ragionamento (De Rosa, Reda, 2018, p.461).

Bibliografia

De Rosa, R., & Reda, V. Media bias. COMUNICAZIONE POLITICA, 2018, (3), 457-461.

Di Marco, V.: Lezioni di giornalismo, 2015, Ugo Mursia Editore

Jones, M., Sugden, R. Positive confirmation bias in the acquisition of information. Theory and Decision 50, 59– 99 (2001)

Pilat D., & Sekoul D. In-group bias. The Decision Lab, 2021.

In ambito politico, il termine winnowing si riferisce al processo di selezione o filtraggio dei candidati o delle idee, in modo da eliminare quelli meno adatti o meno popolari, concentrandosi invece su quelli più forti e promettenti. Questo processo può avvenire in diverse fasi della campagna elettorale o di un dibattito politico (https://dictionary.cambridge.org/it/dizionario/inglese/winnow).

  1. In ambito politico, il termine winnowing si riferisce al processo di selezione o filtraggio dei candidati o delle idee, in modo da eliminare quelli meno adatti o meno popolari, concentrandosi invece su quelli più forti e promettenti. Questo processo può avvenire in diverse fasi della campagna elettorale o di un dibattito politico (https://dictionary.cambridge.org/it/dizionario/inglese/winnow). ↩︎
  2. “tendenza a cercare evidenze che confermano le nostre precedenti conoscenze e credenze, piuttosto che cercare prove che negano tali conoscenze e credenze” (Jones M., Sugden R., 2001). ↩︎
  3. la tendenza per le persone a dare un trattamento preferenziale agli individui che appartengono allo stesso gruppo di cui
    fanno parte” (Pilat D., & Sekoul D., 2021). ↩︎
  4. si verifica quando la mancanza di conoscenza e abilità di una persona in un determinato settore li induce a sopravvalutare la propria competenza parte” (Pilat D., & Sekoul D., 2021). ↩︎
  5. è un pregiudizio ben consolidato in cui la fiducia soggettiva di una persona nei loro giudizi è attendibilmente maggiore della precisione oggettiva di tali giudizi, specialmente quando la fiducia è relativamente alta” (https://en.wikipedia.org/wiki/Overconfidence_effect). ↩︎
  6. Nel sistema politico degli Stati Uniti d’America, uno swing state è uno Stato federato, nel quale nessun candidato o partito ha un sostegno storico tale da assicurare i punti dello Stato stesso nel collegio elettorale. Tali Stati sono oggetto di attenzione di entrambi i principali partiti delle elezioni, dato che vincere in questi Stati è la migliore opportunità per un partito di ottenere i voti del collegio” (https://it.wikipedia.org/wiki/Swing_state). ↩︎
  7. https://mlw.namle.org/civikowl/  VEDI ANCHE:  https://www.allsides.com/media-bias/media-bias-chart e https://transparency.tube/ (sulle news online) ↩︎
Articolo creato 26

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